Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/58

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memorie dell’amore. In terra straniera? Qual è la terra straniera per un uomo felice? Io vorrei stringerti o alma terra dalle tue cime nevose fino ai caldi mari dove si specchiano le palme; vorrei stringerti al mio cuore come donna amata e chiamarti a testimonio del mio trionfo.

Non è che spazzandogli l’orizzonte davanti che si ingigantisce l’amore; albero superno gli abbisogna toccare coi piedi le viscere del suolo e colla fronte le nubi — tutto il mondo è per esso.

Tutto il mondo era mio e d’Elisa.

Due anime che s’incontrano, due corpi che si abbracciano, ecco il paradiso.

La principessa scriveva quasi ogni giorno. Ci diceva che Nora insisteva per tornarle vicina, che sembrava affatto guarita e che alla fine del nostro viaggio avremmo trovato la famiglia raccolta e in pace.

Elisa si rallegrava. Io no.

M’era occorso di vedere nel baule della mia sposa, mischiata coi libri e colle carte, una delle lettere che la signora Tersis mandava a mia suocera prima dei mio matrimonio. La principessa, che si era assunta il materno impegno di disporre per il viaggio gli oggetti della figlia, l’aveva smarrita e confusa insieme a quelli.