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116 l'amuleto


— Quale follia — dissi procurando di conservare un tono basso e calmo — che cosa fate ancora lì? Chiamo Pietro; egli non s’è accorto che eravate in casa.

— Non chiamate alcuno; ho bisogno di parlarvi, ve l’ho detto.

Accorgendosi che esitavo, imbarazzata, Egli soggiunse:

— Apritemi, ve ne prego.

Accesi un lume e discesi. Nello schiudere la porta un soffio di vento mi spense la candela così che non potei frenare un piccolo grido. Egli tirò il catenaccio perchè l’imposta non sbattesse e prendendomi la mano mi trasse sulla scala semibuia senza pronunciare una sola parola, guidandosi al raggio della lucerna che usciva dal salotto. Non avevo paura, non potevo aver paura di Lui e tuttavia tremavo. Appena giunti nel salotto mi lasciai cadere sopra una sedia e gli chiesi angosciosamente:

— Che cosa volete?