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l'amuleto 125


avrebbe Egli tenuto d’ora in avanti? Mi avrebbe chiesto scusa? Questo lo giudicavo indispensabile. Egli aveva mancato verso di me in tutti i modi, abusando della mia inesperienza, della mia solitudine e della mia fiducia in Lui. Era stato vile, era stato vile. Ma dovendo riconoscere questa terribile verità vedevo aprirmisi davanti un abisso. A chi avrei creduto d’ora in poi? Pensavo la mia umiltà ardente e mi vergognavo di averlo ammirato tanto, di averlo collocato nel mio pensiero al di sopra degli altri uomini. Era forse Egli niente più che un ipocrita?

Appena tale sospetto si venne formando dentro di me, appena il suono delle sillabe mormorate a fior di labbro si ripercossero contro le pareti del mio cervello, un urto di protesta mi scosse il petto, come se qualcuno conscio e vigile avesse gridato: No! — E per un po’ di tempo ogni idea mi rimase sospesa, paralizzata.

La furia dell’uragano erasi intanto