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l'amuleto 153


allora guardate le mie mani e gli era sembrato forse che somigliassero a quelle della sua bisavola....

Come tutto ciò era lontano benchè due soli mesi fossero passati!


Il morire di quel giorno mi parve ancora più triste dell’usato. Riprendendo a poco a poco le vecchie abitudini, dacchè mi trovavo sola, Orsola e Pietro davano delle capatine nel mio salotto offrendo alla mia mestizia l’ingenuo conforto delle celie che conoscevo da un quarto di secolo e che non bastavano più a distrarmi. Ero presa da una specie di sgomento davanti a quei due esseri che erano invecchiati così placidamente nella mia casa, vicini e calmi come i due vasi dalla fioritura di zinco che ornavano i pilastri del cancello. Quante volte le brine erano cadute davanti a loro ed erano fioriti i mandorli e gli uccelli avevano cantato e le farfalle si erano inseguite lungo le siepi ed aveva odo-