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quella che il tempo non può distruggere, che gli uomini non invidiano e non insidiano, che non mi avrebbe data nessuna gioia esterna, ma che doveva essere il tabernacolo delle mie più segrete compiacenze.

Fu in uno di quei giorni che Orsola venne a farmi la confidenza delle relazioni che passavano fra mio cugino e le pigionali della Querciaia, concludendo:

— È evidente che la vecchia signora tende le reti per procurare un marito a sua figlia.

— Non è forse un giudizio temerario? — mi arrischiai a dire, con calma, quantunque il mio cuore palpitasse d’ansia.

— Tutto il paese ne parla. Parlerebbe se non ci fosse niente?

— Sai bene che la malignità è sempre pronta. È così facile pensar male!

— Ma si tratta di fatti e non di pensieri. Egli passa la giornata da quelle signore e come non bastasse esce per