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una; elle sorridevano dai loro posti al mio bambino e facevano all’Orsola dei cenni amichevoli. Ma una domenica — Alessio era leggermente indisposto — andai sola.

Volgeva la fine di novembre, un novembre grigio e freddo che vestiva di tristezza tutte le cose; eppure, camminando sotto gli alberi mezzo sfrondati, nella reliquia delle foglie che già da lungo tempo cadute stendevano sul terreno un tappeto bruno chiazzato di giallo, era in me una insolita energia che mi faceva tenere la testa alta e aspirare con avidità la brezza pungente, già quasi invernale. Mi stringevo nel mio abito un po’ troppo leggero con una intima sensazione di resistenza fisica in perfetta armonia colle mie lotte interne. La salita la feci leggerissimamente, portata da una forza occulta su per il declivio erboso fino alla porta della chiesa. Un vecchio cieco che da vent’anni vi tiene dimora vendendo le immagini mi riconobbe