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dirgli di sì. Avrà Egli compreso il mio silenzio?

Le occupazioni serie e penose di quella giornata non mi lasciarono più sola con Lui nè con me stessa, ma io avevo una gioia così profonda nel cuore che mi sentivo le ali.

Decisi di tenere la fanciulla presso di me finchè non fosse venuta una vecchia amica di sua madre che si era offerta per ricoverarla, in attesa di provvedere meglio al suo avvenire. Intanto le fui compagna nella triste cerimonia del distacco, la sorressi e asciugai le sue lagrime. Scoprivo in me delle energie insospettate e un coraggio che non avrei mai creduto di avere. La poveretta mi dimostrava la sua riconoscenza in modo toccante. Furono giornate calme insomma, piene di intima e malinconica dolcezza, quali non avrei credute possibili.

Un segreto istinto mi trattenne dall’interrogare mio cugino sui suoi progetti per l’avvenire dal momento che