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188 | l'amuleto |
lenzio tutte le piante, tutti i sassi, tutti i muri. Andando in chiesa una domenica — l’ultima domenica — salutai pure da lontano la Querciaia ricordando il giorno sereno in cui l’avevo visitata con altri occhi e con un altro cuore.
— Io so — dissi a mio cugino la vigilia della partenza avendomi sorpresa dinanzi al cembalo occupata a riunire la musica — che dovrò pur rivedere questi cari luoghi e questi cari oggetti, ma li rivedrò io come sono ora?
— Siatene certa. Che mai si perde lungo la vita se non la materialità del fatto? Lo spirito delle cose è immortale. È questo in fondo ciò che noi amiamo.
Egli sapeva dire, come sempre, al momento opportuno le parole più penetranti. A un tratto mi chiese:
— Fate conto di portare questa musica a Parigi?
Ebbi un momento di confusione durante il quale dai tasti del cembalo