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medicina trent’anni fa, e per questo lo chiamano dottore; ma poi ha fatto un po’ di tutto, il signore, il poeta, il cospiratore, il gaudente, il soldato, tutto fuorchè il medico. È un originale, un essere squilibrato. A volte parla troppo, a volte tace dei giorni intieri. Ma se hai da insegnargli qualche piatto ghiotto, parlerà.

Intanto che Alberto schizzava il profilo del suo amico, Marta, che in venti o venticinque giorni di matrimonio non si era ancora saziata di guardarlo, seguiva i movimenti della sua bocca, de’ suoi occhi, la pozzetta graziosissima che il sorriso scavava nella sua guancia sinistra. Mirava ad uno ad uno i peli dei suoi baffi e l’arricciatura morbida della barba nella quale egli faceva spesso passare la mano, seguendo quella mano, attaccandosi a lui per tutti i sensi, sentendosi sempre troppo lontana. A poco a poco gli si era accostata, muta, ansando lievemente col petto. Alberto allora si ritirò nell’angolo della carrozza, gentilmente, per farle posto.

— Passa il signor Merelli — disse Gerolamo senza voltarsi, con la sua voce da ventriloquo.