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Pagina:Neera - Vecchie catene, Milano, Brigola, 1878.djvu/75

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La relazione di quello che aveva detto il dottore occupò non più di dieci minuti, dopo di che la baronessa tese la mano a Luigi invitandolo a ritirarsi.

Il giovane depose un bacio su quella zampina vellutata e formidabile, e si può supporre che allontanandosi tirò un sospiro di sollievo.

Cristina rimase per lungo tempo ancora sola, meditando nella sua poltrona al lume vacillante della lucerna che si spegneva. Alcune lagrime sfuggivano dalle sue palpebre e andavano a morire nell’angolo della bocca.

Una tristezza insolita si era impadronita dell’animo suo così forte, uno sgomento pauroso che le faceva intravedere pericoli non avvertiti prima; e quel disgusto, quell’amarezza che fermentano sempre nel fondo di una coscienza che non si sente pura.

Quattro volte suonò la mezzanotte ai diversi orologi della città. La lucerna priva d’olio diede il suo ultimo guizzo — nè Cristina mostrava accorgersene.

Fu picchiato in quel mentre all’uscio; era la cameriera della baronessa che veniva a prendere gli ordini.

Ella si scosse, e mostrando di essersi addormentata e di avere un gran freddo, gettò una sciarpa sul viso per nascondere le traccie del pianto.

All’indomani, quando Diana apparve con una ve-