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Il giardino dell'Adolescente 89

I.


                                     
                                             GLI OCCHI.

La fanciulla ch’io sveglio in questi vani
versi, altra grazia non avea nel viso
3che lo splendor degli occhi sovrumani.

Nessuno sguardo sostener potea
lo sguardo di quegli occhi, ove una fiamma
6più intensa della vita era: l’Idea.

Lucean per rogo interno fra l’oscura
massa dei ricci, ammorbidendo il grave
9profilo e il taglio della bocca pura.

Ogni raggio ogni fiore ogni diversa
beltà di cieli e di terrene forme
12vi si specchiava come in acqua tersa,

e velavan le ciglia un sogno enorme.