Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/18

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allora (11. ARIStlDk. |.j segui che tra per l’impetuosità di I'ausania e per ia stizia di Aristide quasi tutte le città della Grecia si coli legarono cogli Ateniesi e li vollero per capitani contro de’ barbari. III. Per poter più agevolmente respingere costoro, qualora tentato avessero di rinnovare la guerra, fu eletto Aristide che fissasse quanto danaro dovesse ciascuna citta contribuire per costruire le navi e mettere in piedi gli eserciti. Fu disposizione di lui che ogni anno si radunassero in Delfo 460 talenti, essendosi destinata quell’isola per l’erario comune. Il qual danaro fu dappoi trasportato in Atene. Nulla prova più evidentemente a qual segno fosse questi disinteressato, quanto l’essere, dopo si ragguardevoli cariche, morto in tal povertà che appena lasciò di che esser sepolto. Onde fu necessario che le sue figlinole fossero a spese pubbliche alimentate e maritate con doti del pubblico erario. Mori egli circa quattr’anni dappoiché Temistocle aveva avuto il bando da AtPne. IV. PAUSANIA. 1. I'.insania, vlncilure di iMardonio si fa superbo. — 11 Espugn i Bi- zanzio: favorisce segretamente le parli ili Serse, meditando farsi traditore della Grecia. — ili. Suoi costumi stranieri fuori di patria, e sua prigionia. Stuzzica gli liuti culla speranza della libeità IV. Carteggia col nemico: turbatosi, si accusa da sé medesimo — V. Chiuso nel tempio di Minerva, vi perisce. I. Pausania, spartano, fu grand’uomo, ina in ogni genere della vita sua incostante. Imperciocché siccome ri- Bplendette per le virtù, così fu oscurato da’vizii. Ili costui è celebratissima la battaglia presso Platea, quando l'armata di Mardoiiio, satrapo regio, medo di nazione, genero del re, piucchè ogni altro Persiano pien di valore e di senno (la qual armata era di 800,000 fanti scelti ad uno ad uno, e 20,000 cavalli), fii sotto la costui condotta da picool numero fatta fuggire di Grecia, rimastovi nel fatto il medesimo generale. Della qual vittoria insuperbitosi, comincia a seminare gran turbolenze e ad aspirare a cose più alte. Ma primieramente fu ripreso allorché avendo della preda posto in Delfo un tripode per voto, coll’iscrizione che conteneva questi sensi: « Essere sotto « la sua condotta stati disfatti i barbari a Platea, e in se- « gno di quella vittoria aver egli fatto quel dono ad Apol- ■ line, » gli Spartani raserò questi versi, nè altro vi «cri