Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/51

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I KCCBLLBNTl COMANDANTI lento l’animo del re. Quegli letta che ebbe una d fatta lettera, essendo già arrivato all'esercito in Ace, come colui, che punto non dubitava della verità delle cose scrit- togli risolvette di abbandonare il re Nò fece por questo cosa che macchiar potesse la sua fede. Imperciocché diede il comando dell’esercito a Mandrocle della Magnesia. Kyli jo’suoi parti per occupare la Cappadocia e la Paflagonia unita a questa, dissimulando qual fosse 1 animo suo a riguardo del re: fa di nascosto amicizia con Ariobarzane, fa o-ente, pone de’suoi alla difesa delle città fortificate. VI. Ma queste cose per cagion dell'inverno avean men prospero successo. Gli vien riferito che i Pisidi allestì- scono contro di lui certe truppe. Colà manda il figliuolo Arsideo con un’armata. Il giovine resta morto in battaglia- vi si porta egli stesso con poca truppa, celando quanto grave colpo avesse ricevuto, perciocché voleva essere addosso al nemico prima che la rotta avuta venisse a notizia de’ suoi; acciocché la nuova della morte del figlio non avvilisse gli animi de’soldati. Giunge colà, dove s’ era affrettato, ed accampa in luoghi tali, ohe nè possa dalla moltitudine dei nemici esser tolto di mezzo, uè essere impedito dall’avere truppa spedita per combattere. Kd era con lui Mitrobarzane, suo suocero, prefetto della cavalleria. Costui, disperati gli affari del genero, disertando, passò ai nemici. Come ciò intese Datarne, s’accorse che se si fosse divulgato, eh’ egli era stato abbandonato da uno che gli era si strettamente congiunto, l’esempio di lui avrebbe tratti gli altri dietro di sé; e però fece sparger voce, che Mitrobarzane s’era partito per ordine suo in figura di disertore, acciocché più agevolmente accolto, facesse strage de’nemici. Per la qual cosa non era onesto , che si abbandonasse, ma doverlo tutti seguitare senz’indugio. Che se ciò avessero fatto con intrepidezza, non poteva essere che gli avversarii resistessero, qualora si trovassero attaccati dentro dello steccato e fuori. Avendo ciò fatto credere, mette in marcia l’esercito, insegue Mitrobarzane, il quale non si tosto er i arrivato nel campo nemico, che Datarne fu in tempo di attaccare. I Pisidi commossi dalla novità del fatto, si fanno a credere che i disertori abbiano operato con mala fede, e appostatamente, acciocché ricevuti facessero loro maggior danno; onde volsero prima le armi contra di essi. I disertori ignorando di che cosa si trattasse, o perchè cosi si facesse, si trovarono sforz iti a combatte "e contro quelli ai quali erano passati, e mettersi dalla parte di quelli, ohe avevano abbandonati. E non essendo nè d» questi nè da quelli risparmiati, furono in breve tempo tagliati a pezzi. Datarne investe il rimanente de’ Pisidi, che faeeano resistenza. Li respinge di primo incontro,fuggitivi