Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/60

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ji-*- virtù fi della vita di costui si sarà detto abbastanza' « questo solo aggiungerò, che ninno potrà negare ‘ Tebe, e primn che nascesse Epaminonda e dopo che f i morto, sempre dovette ubbidire all’altrui signoria- e ner lo contrario fin a tanto che egli tenne il governò della repubblica, ella fu capo di tutta la Grecia. Dal che si può comprendere che fu da più un uomo solo che la città tuttr , / XVI. PELOPIDA. I. Pel pii'a, occupata la rocca ili Tebe dagli Sparlati!, è cacciato in esilio. — II. Itilorna con dodici g'ovinitti a Telie per liberarla. — 111. Uccisi i tiranni, cacciata fuor della rocca la guarnigione degli Spartani ritorna in licerla la patria. — IV. I,e altre sue imprese le ebbe quasi tutto comuni con Epaminonda. — V. Viene imprigionato contro il diritto delle genti, ila Alessandro Fereo; combattendo contro il quale viene ucciso a colpi di Treccie. I. Pelopida. tebano, fu più noto agli storici che al volgo. Deile costui virtù non so troppo bene come esprimermi: perciocché temo, che se prendo a metter in chiaro le cose da lui operate, non paja ch'io scriva un’istoria piuttosto che raccontare la vita di lui; e se ne tocco soltanto le principali, temo che a chi non è pratico della storia greca, non si faccia bastevolmente manifesto quanto grand'uomo sia efrli stato. Provvedeiò adunque all’una e all’altra cosa per quanto mi sarà possibile; e troverò riparo si alla noja come all’ignoranza de’ leggitori. Fo- bida, spartano, conducendo l’esercito ad Olinto, e passando per Tebe, occupò la rocca della città, che chiamasi Cadmea. a ciò mosso da pochissimi Tebani, i quali affine di potere più agevolmente far resistenza alla fazione deg.i avversarli, si tenevano dal partito dei I.aconi e ciò egli fece non per pubblica, ma per privata sua vo-, lontà. Per lo qual fatto gli Spartani lo rimossero dall’esercito e lo condannarono in danaro. Né per quest" restituirono a’ Tebani la rocca, perchè essendosi già fatti nemici, stimavano meglio che fossero tenuti in assedio che liberati. Imperciocche, dopo la guerra del Peloponneso e sosgiogata Atene, giudicavano d’aver a fare co’ Tebani, e che questi fossero i soli che avessero coraggio di far loro fronte. Con questo pensamento avevano a persone loro amiche dati 1 principali impieghi, e i capi dell’altra fazione, parte avevano privati di vita, e parte cacciati in / fio VITE DEGLI E