Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/64

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XVII AGESILAO. R9 ad un accomodamento tra il re e gli Spartani ; ma in sostanza per aver campo di far gente. La tregua fu accordata per tre mesi, e si giurò da ambe le parti di mantenerla senza inganno: il qual patto non fu punto da Agesilao violato. Per lo contrario Tissaferne altro non fece che disporsi alla guerra. E quantunque di ciò molto bene si avvedesse lo Spartano, stava tuttavia al giuramento, dicendo che questo gli doveva tornare a gran vantaggio, perciocché Tissaferne coll’essere spergiuro, e gli uomini distoglieva dal suo partito, e si provocava lo sdegno degli Dei: che egli all'opposto serbando fede metteva costanza nel suo esercito, avvisandosi aver dalla Bua la protezione degli Dei, e si guadagnava l'affetto degli uomini, i quali sogliono sempre favorire la causa di coloro, cui vedono essere della fede mantenitori. III. Spirato il termine della tregua, il barbaro, che avea moltissime abitazioni nella Caria, paese in quel tempo riputato ricchissimo; tenne per cosa certa, che là specialmente avrebbero i nemici portata la guerra, e perciò ivi raccolte avea tutte le sue forze. Ma Agesilao attaccò la Frigia, e l’ebbe prima saccheggiata, che Tissaferne si movesse d’un passo. Arricchiti i soldati di gran bottino, Agesilao, ricondusse l’armata ad invernare in Efeso; e quivi piantate fucine per le armi, con grande accorgimento fe’gli apparecchi di guerra: ed affinchè la sua truppa fosse armata con maggior cura, e più nobilmente messa in arnese, stabili premii da darsi a coloro, la cui industria si fosse in questo segnalata. Fece lo stesso riguardo ai vari militari esercizii; largamente premiando coloro, che vi si fossero distinti. Con questi provvedimenti adunque gli riuscì d'aver un esercito il meglio ornato, e il più addestrato che si potesse. Come tempo gli parve di far uscire le truppe da’ quartieri d’inverno, comprese, che dicendo palesemente dove avesse in animo di portarsi, i nemici non gli avrebbero creduto, ma guardati avrebbero con guarnigioni tutt’altri paesi, non dubitando punto ch’egli non fosse per fare tutto il contrario di quel che avesse pubblicato. Ed infatti, avendo egli dotto di voler muovere verso Sardi, Tissaferne stimò bene di star alla difesa della Caria. Nel che trovandosi della sua opinione ingannato, e superato d’accorgimento, non fu più in tempo di soccorrere i suoi. Imperciocché quando colà pervenne, Agesilao già aveva espugnati molti luoghi, o fatto molto bottino. Lo Spartano poi vedendosi al nemico inferiore di cavalleria, non gli diè mai agio di attaccarlo in campagna aperta ; ma solo venne alle mani in que’ siti, dove più bel giuoco avesse la fanteria. Con quest’arte in ogni fatto d’arme gli riuscì di respingere nempre i nemici, benché di numero molto più forti, 9 64 VITE DEGLI