Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/78

Da Wikisource.

XIX. FOCIONR. nato, fu consegnato aprii undecemyiri a quali per C0Ktn manza degli Ateniesi soglion consegnarsi coloro, che sono dal pubblico condannati al supplizio. Nlentr’era condotto a morte, gli si fe’ incontro un certo Enflloto, con cui o,-a «tato famigliarissimo, e colle lagrime agli occhi gli disse: 0 quante indegne cose soffri, o Focione / Al quale egli : Ma non inaspettate, rispose, imperciocché consimil fine ebbero la maggior parte degli uomini d’Atene. Si grave fu l’odio della moltitudine contro di costui, che niun uomo libero osò dargli sepoltura ; sicché fu seppellito da’ servi. XX. TIMOLEONTE. I. Timoleonte, ordinata la mone del tiranno, suo fratello, libera la patria. — li- Fa sì che Dionisio, scacciato dalla Sicilia, arrivi a salvamento in Corinto. Vince Iceta, sconfigge i Cartaginesi, fa prigione Mamerco. — III Ristorate le cose dell’isola, depone il '•ornando e vive da privato, però sempre forte d’onori e dell’altrui benevolenza. — IV. Benrbe già vecchio, e perduta la vista, provvede alla repubblica. — V. Si rallegra della sfacciataggine degli accusatori, come prova della ricuperata libertà. E sepolto con moltissimo onore I. Timoleonte nacque l Corinto. Non v’ha dubbio che fu costui per comun sentimento un grand’uomo. Infatti a lui solo accadde quello, che non so se sia ad alcun altro accaduto, di liberare la patria, ov era nato, da 1111 tiranno oppressa, e di togliere i Siracusani, a’ quali era stato mandato in soccorso, all’invecchiata servitù, e rimettere al primo arrivo nel pristino stato la Sicilia tutta già da molti anni travagliata dalle guerre, e da’ barbari oppressa. Nelle quali azioni la fortuna non gli mostrò sempre una faccia. Ma egli fu molto più saggio (cosa difficile e rara) nelle prosperità, che nelle disgrazie. Imper- perciocchè Timofane di lui fratello fatto capitano da’ Co- rintii per mezzo de’ soldati mercenarii, avendone presa la tirannia, ed egli potendo essere a parte del regno, tanto fu lontano dall'entrare in società della scellerag- gine, che antepose la libertà de’ suoi cittadini alla vita del fratello, ed amò meglio ubbidire alle leggi della patria, che signoreggiarla. In questa risoluzione per mezzo d’un aruspice, e comune parente, poiché avea sposata una sua sorella nate da’ medesimi genitori, fece uccidere 11 fratello tiranno. Egli non solamente non yì pose le