Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/89

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DEGLI ECCELLENTI COVIAHbANl'l tarsi in Italia colle »ue armate: ed ivi fe’ venire il fratello Magone. Come questo intesero i Cartaginesi, punirono Magone colla stessa pena, cui condannato aveano il fratello. Questi nella disperazione avendo sciolte le navi, e date le vele a’ venti; Annibale pervenne ad Antioco. Intorno alla morte di Magone si trovano due differenti relazioni: altri lasciarono scritto, lui essere perito di naufragio; altri averlo i suoi propri servi ammazzato Ma Antioco, se avesse voluto così nel fare la guerra ubbidire a’ consigli d’Annibale, come avea cominciato u fare nel disporvisi, avrebbe combattuto per la somma dell’impero più presso al Tevere, che alle Termopili, il quale comechè vedesse che faceva molti sciocchi tentativi, pure non l’abbandonò in veruna cosa. Ebbe il comando di poche navi, le quali aveva avuto ordine di condurre dalla Siria in Asia, e con queste si azzuffò nel mar di’Panfllia con la flotta rodiana: ove essendo i suoi soverchiati dalla moltitudine de’ nemici, il corno, dov’ei ebbe a fare, fu superiore. IX. Messo in fuga Antioco, temendo di u*u esser dato nelle mani de’ Romani (il che sarebbe fuor d’ogni dubbio avvenuto, se si fosse lasciato cogiiere), si portò in Creta ai Gortinii, per ivi riflettere dove avesse a passare. Ben vide quest’uomo sopra ogni altro accortissimo, che te egli non avesse preso qualche spediente, correva ivi gran rischio, attesa l’avarizia de’ Cretesi. Imperciocché portava seco gran somma di danaro, di cui sapeva essersi divulgata la voce. Per tanto s’appiglia a questo partito : riempie di piombo molte anfore, coprendone la sommità con oro ed argento: queste alla presenza de’Gortinii depcne nel tempio di Diana, fìngendo di affidare alla probità loro Je sue sostanze. Poich’ebbe costoro in questa guisa ingannati, riempie del suo danaro tutte le statue di bronzo, che seco portava, e queste abbandona nella parte più scoperta della casa. I Gortinii con gran cura guardano il tempio non tanto dagli altri, quanto da Annibaie stesso, sicché egli non possa, senza loro saputa, toglierne nulla e portarselo via. X. In tal guisa salvati Annibaie i suoi averi, delusi tutti i Cretesi, si portò in Ponto da Prusia : appresso del quale conservò sempre lo stesso animo riguardo all’Italia, nò altro mai fece che armare il re, ed incitarlo contro de’ Romani. E veggendo Annibaie il re non essere delle domestiche forze abbastanza potente, andava guadagnando altri re, e collegando bellicose nazioni. Era da. lui discorde il re di Pergamo Eumene, amicissimo a’ Romani, ed avea guerra con Prusia per terra e per mare, e perciò maggiormente bramava Annibaie di vederlo oppresso: ma Eumene per alleanza co’ Romani si per maia