Pagina:Nepote - Vite degli eccellenti comandanti, Sonzogno, Milano.djvu/93

Da Wikisource.

TK fi BOLI «rcSLI.KNTl COMANDANTI vato. Ma Catone fatto censore in compagni;, de] m»'dc simo Fiacco, con severità soBtenne quella carica, lmper ciocché e corresse moltissimi noi,(li,e parecchie cose nuove aggiunse agli editti, tendenti a reprimere il lusso, che già fin d’allora cominciava a germogliare. Pel corso di quasi ottant’anui, dalla adolescenza fino agli ultimi suoi giorni, non cessò mai di farsi do’ nemici per amore della repubblica. Da molti preso di mira, non pure non perdette punto del suo buon nome, ma crebbe in sin che visse l'opinione della sua virtù. III. Fu in tutte le cose d’una singoiar prudenza ed industria. Imperciocché ed era intendente d'agricoltura e pratico nel maneggio della repubblica, e giureconsulto, e gran comandante d’eserciti, e non disprezzabile oratore, ed avidissimo di letteratura, al cui studio comechè si fosse messo già vecchio, tuttavia vi fece si gran progresso , che non è facile trovare erudizione uè di cose f reche, nè di latine, che gli sia stata occulta. Compose a giovine delle orazioni. Fatto vecchio si diede a seri vere storie, dell# quali vi sono sette libri. Il primo dei quali contiene le cose operate da’ re del popolo romano. 0 secondo ed il terzo spiegano l’origine d’ogni città ita lica; e forse per questa ragione l’intitolò tutti le Origini. Nel quarto poi tratta della prima guerra punica. Nel quinto della seconda. E tutte queste cose sono toccate Bommariamente. In somigliante maniera ha esposte le altre guerre sino alla pretura di Sergio Galba, che depredò i Lusitani. Ma di queste guerre non nominò i ca pltani, ma taciuti i nomi loro, notò i fatti. In questi libri quelle cose espose, che nell’Italia e nelle Spagne parean degne d’ammirazione. Ne’ quali apparisce molta indù stria e diligenza, e molta dottrina. Della costui vita, e de’ costumi più a lungo abbiano favellato in quel libro . che sopra di esso abbiam composto separatamente, a richiesta di T. Pomponio Attico. Per la qual cosa ad esso libro rimettiamo i curiosi delle cose appartenenti a Catone XXV T. POMPONIO ATTICO. [ ittico chiaro per stirpe, ingegno e coltura. — II. Durante il tumulto dì Cinna, recandosi ad Atene, soccorre con denaro Mario e uli Ateniesi — III. E onorato e grandemente amato in Atene IV É caro a Siila, ritorna a Roma. — V. E erede di Cecilio: intimo amico di Cicerone e di Ortensio. — VI. Si tien lungi dalle magistrature, dalle liti, dalle prefetture, solo avendo riguardo >1 proprio decoro ed alla propria tranquillila - VII Nella guerra civile non f» torto ni a Pouipeo. ni a Cesar* — Vili. Ucciso Ce