Pagina:Nicola Roncalli - Necrologia del cavaliere Antonio Coppi, 1870.djvu/9

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morie per illustrare quel magnifico monumento. Nel 1814 le comunicò al Coppi incaricandolo di esaminarle ed accrescerle, onde potesse compiere la ideata illustrazione.

Il Coppi difatti ne aggiunse altre, specialmente relative alla Città di Giannipoli, che un tempo circondava la Basilica.

Chiamò quindi in ajuto l’archeologo Antonio Nibby e da questo coadiuvalo trascrisse tutte le iscrizioni antiche e moderne esistenti nel tempio e nell’attiguo Chiostro, ascendenti al numero di 1321.

Propose quindi al Nicolai di ampliare la sua primitiva idea e commettere ad un’Architetto di misurare la Basilica, farne la pianta e la descrizione, incaricare artisti di disegnare ed incidere in rame i magnifici musaici che l’adornano, come anche alcuni antichi monumenti in essa esistenti. Così si fece e nel 1815 il Nicolai con grave dispendio pubblicò la prediletta sua opera «della Basilica di San Paolo con piante e disegni incisi. Vol. in fol. di pag. 311-VII.

Il deplorabile incendio della Basilica, avvenuto nel 1823, accrebbe il pregio di quell’opera che conservò ai posteri tante pregevoli memorie della medesima.

Il Prelato Nicolai godeva fama di essere un’abilissimo economo; e nel 1816 fu invitato dal Principe Filippo Colonna ad assumere l’amministrazione de’ suoi patrimonj. L’accettò e presto conobbe il bisogno di un’assistente speciale per ordinare l’archivio e prendere esatta cognizione dei moltiplici affari. Propose a tale officio Antonio Coppi ed il Principe vi acconsentì.

Il Principe Colonna possedeva beni nello Stato Pontificio, nel Regno di Napoli ed in Sicilia. Proveniva