Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/244

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46 - Non è possibile rimanere « oggettivi », vale a dire sospendere la forza che interpreta, aggiunge, riempie, inventa ( — questa forza è quella stessa concatenazione delle affermazioni della bellezza). L'a- spetto di una « bella donna »... Dunque : 1) il giudizio estetico è miope e vede solo le con- seguenze più immediate. 2) esso avvolge l'oggetto che lo suscita di un incanto provo- cato dall'associazione di vari giudizi estetici — ma questo incanto è interamente estraneo all'essenza dell'og- getto. Avere il sentimento del bello dinanzi a un oggetto, equi- vale necessariamente ad avere un sentimento faJso di esso — (ecco perchè, sia detto en passarli, il matrimonio d'amore, dal punto di vista sociale è la forma più irragionevole di matrimonio). 508. L'artista tragico. Noi ci poniamo la domanda della forza (sia nei singoli che in un popolo) quando ci proponiamo di sapere se e dove è posto il giudizio « bello ». Il sentimento della pienezza, della forza accumulata (sentimento che per- mette di accettare molte cose coraggiosamente e con una gioia che farebbe tremare il debole) il sentimento della potenza pronuncia il giudizio « bello » intorno a oggetti o condizioni che l'istinto d'impotenza può considerare soltanto come degni di odio, come « brutti » . 11 fìnto che ci fa capire di che cosa presso a poco saremmo ca- paci se ci trovcissimo di fronte a un pericolo, a un problema, a una tentazione — questo finto determina anche la nostra affermazione estetica. (Questo è bello, è una affermazione) . Di qui risulta, in modo generico, che la preferenza per le cose problematiche e terxibili è un sintomo della forza, mentre il gusto del bello e del grazioso appartiene ai de- boli, ai delicati. Il piacere della tragedia caratterizza le epoche forti e i caratteri robusti : il suo non plus ultra è, forse, la Divina Com- media. Sono gli spiriti eroici quelli che dicono sì a se stessi nella crudeltà tragica : essi sono abbastanza duri da considerare il dolore come piacere. -immesso, invece, che i deboli chiedano godimento a un'arte che non è stala immaginata per essi, che cosa faranno per accomodare la tragedia al loro gusto? Essi vi introdurranno i loro propri giu- dizi di valore: per esempio il « trionfo dell'ordine morale — 2