Pagina:Note sulla Fine di un regno.pdf/25

Da Wikisource.

— 21 —

di essa, cingendosi la coda tante volte, rilasciava liberi alcuni, altri tratteneva in prigione, e molti mandava in esilio.

I Caffè principalmente colpiti furono quelli di Testa d’Oro, di De Angelis, dei Fiorentini, e alcuni altri. Si vede bene che questa volta non si trattava più di semplici avvisaglie, come era avvenuto l’anno innanzi nel caffè della Gran Brettagna, ma di vere razzie o retate.

A compiere il quadro non mancò qui pure la nota buffa, poichè una sera tra gli affunati si trovò anche un Delegato di P. S. E un’altra volta nel ritrovo di Testa d’Oro, entrato per sorbire una tazza di caffè il professore Pietrocola, distinto anatomico, ma borbonico di tre cotte, e per di più Segretario della Pubblica Istruzione e Revisore rigidissimo delle opere che si stampavano in Napoli, anch’egli fu legato come una salciccia e messo in coda alla catena.


III.

Andiamo ora in più spirabil aere. Si era ai principii di giugno del 59, quando pervenne la notizia della battaglia di Magenta, e fu subito comunicata dall’ambasciatore piemontese Villamarina. Sapendosi ch’egli la sera doveva illuminare i suoi balconi, per festeggiare la vittoria delle armi francesi e piemontesi, si organizzò una grande dimostrazione. Di fatti un gran popolo di liberali si rac-