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CAJO PLINIO SECONDO

Cajo Plinio Cecilio Secondo nacque l’anno 62 dell’éra volgare, 815 di Roma, e per patria ebbe Como. Suo padre fu Lucio Cecilio, e la madre fu sorella di Plinio il Vecchio. Rimasto orfano nella primissima età, fu adottato dal Naturalista, da cui ereditò il nome di Plinio e l'entusiasmo degli studi, e fu dato alla tutela di Virginio Rufo, grande romano, il quale possedeva qui vicino la villa d’Alsio; forse Alserio. Da questo illustre personaggio Plinio avea conosciuto i precetti e gli esempi della virtù. Recatosi a Roma, ebbe assai profittevolmente scuola da Quintiliano, invidiabil maestro, e di soli quindici anni comparve nel fòro a proteggere la giustizia. Dato poi il nome alla milizia, fece le prime campagne nella Siria come tribuno de’ soldati: tornato a Roma, ebbe l'amicizia di Traiano, che spesso lo consultò e l’onorò di illustri impieghi, trovandolo noi augure, questore di Cesare, legato di un proconsole, decemviro a giudicar le liti, curatore del Tevere e della via Emilia, tribuno della plebe, pretore, console surrogato, seviro de’ cavalieri, prefetto dell’erario di Saturno e del militare, flamine di Tito, infine governatore della Bitinia e del Ponto, donde, fra molt’altre, scrisse a Traiano la celebre lettera in favore dei Cristiani. Nè fra questo dimise la cura del fòro, ove assisteva gratuitamente i clienti. Ebbe due mogli, ma non potè ottener figliuoli; era gracile di corpo, poco della fatica capace, e credesi comunemente morto nel dodicesimo anno di Traiano imperatore, 109 o 110 di Cristo, in età di cinquant'anni.

Onesto e volonteroso al bene, ad ogni passo delle sue lettere