Pagina:Notizie biografiche di S. Eminenza Reverendissima il cardinale Giuseppe Morozzo (Avogadro di Valdengo).djvu/12

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ottimo spirito sacerdotale. In ogni parte lo divulgò, e tutti ne volle provveduti i ministri del Santuario. Due edizioni già conta questa bella operetta: molti Vescovi, conosciutane l’utilità, la proposero alla Diocesi loro.

Or chi dirà la saviezza de’ suoi consigli, la sua giustizia? Chi la pietà del suo cuore? Chi l’amor suo per la diocesi, alla quale consacrò tanta parte della sua vita? Benigno amministrator della giustizia, non mai consentì che si trapassasse.

Fra l’alternativa, o di offendere il vero, o di parer aspro, non mai dubitò. Se vi ha persona, che non sia stata oggetto di qualche laudabil tratto dell’animo suo, è segno manifesto, che mai non ne bisognò; chè nessuno invero si partì mai da lui sconsolato: e si potrebbe affermare ch’ei così godea di vincere le speranze giuste, come di rassicurare le incerte.

Immense sono le opere del Cardinale Morozzo fatte in questa diocesi fortunata, la quale avrà al certo sino alla più tarda posterità la sua memoria in benedizione. I decreti del governo italico avevano soppresse le corporazioni religiose, i capitoli, alienati i beni, messa ogni cosa sacra a soqquadro. Meno non vi voleva dello zelo di sì gran Vescovo per ristabilire l’ordine antico. Undici Collegiate in questa vasta diocesi furono per lui rimesse in vigore; quattro Conventi di Religiosi Francescani, due Monasteri di Religiose Orsoline, una pia casa delle Suore di S. Giuseppe in Novara come fondatore lo riguardano. Sono alle pastorali sue cure dovuti due Monasteri di Suore di S. Vincenzo de’ Paoli, lo stabilimento delle Suore della Carità in varii spedali, e pii istituti, le Suore della Provvidenza, ed altre per l’istruzione religiosa delle femmine.

L’instituto della carità nel 1828 sul Monte Calvario di Domodossola fondato, e quindi in varie diocesi del Piemonte, e persino in Inghilterra con molto vantaggio delle anime diffuso, deve al nostro porporato il suo principio, per attestazione del supremo gerarca Gregorio XVI nella bolla In sublimi, di approvazione di questo instituto. Il ristabilimento della congregazione degli oblati di S. Carlo fra le sue prime pastorali cure si annovera. Con occhio paterno egli ognor la protesse, di più comoda, ed ampia casa la provvide, e sin negli ultimi suoi giorni pegno volle darle del tenero suo affetto.