Pagina:Notizie storiche dell'antica chiesa di San Pier Forelli in Prato.djvu/27

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parte prima 11

chierico di quel monastero, come uomo di vita laudabile, di onesta conversazione, e nato di legittimo matrimonio1. Il venerabile istitutore dei Vallombrosani aveva vietato ai suoi monaci di tener governo di chiese2; ma essi trovavano modo di eluder la regola, investendone i loro chierici.

Bati, rettore della nostra chiesa, è ricordato in due documenti, il primo dei quali non ho trovato che per estratto3. Il 4 di luglio del 1338 si adunava il clero pratese per eleggere il nuovo proposto: ma essendo gli elettori discordi, fu da’ più pattuito di rimettere liberamente la scelta nel prete Goggia rettore della chiesa di San Marco. A’ 24 dello stesso mese raccoglievansi avanti terza per sentire qual nome fosse per uscire dalla bocca dell’arbitro. Ma ecco levarsi il canonico Bartolommeo, e, in nome di vari elettori che l’avevano fatto loro procuratore, protestare che non si avrebbe per legittima veruna elezione, se non fosse celebrata con l’assistenza di Lapo di Giovanni dottor di leggi, d’Ubaldo de’ Pipini, e d’Andrea Lippi, giudici pratesi, e avvocati della pieve e de’ cappellani, i quali pure consentivano a siffatta protesta. Questo accadeva nel coro della pieve, presenti ser Arrigo da Poggibonsi cavaliere e socio del vicario, ser Alamanno di ser Bartolommeo notaro delle riformagioni del Comune di Prato, e Andrea Lippi dottore. Gli adunati erano: Bartolommeo, canonico della pieve di Santo Stefano e rettore di San Bartolommeo a Coiano; Baronto, Pistorese, Andrea, Simone, Bartolo e Franceschino, cappellani della stessa pieve; Iacopo, rettore di San Donato; Matteo, rettore della Santissima Trinità; Convenevole, rettore di Santa Lucia; Bati, rettore di San Pier Forelli; Goggia, rettore di San Marco; Stefano, rettore di San Giorgio; Ugolino, rettore

  1. Vedi fra i Documenti, al n° VI.
  2. «Canonicorum non monachorum hoc esse officium dicebat.» Muratori, dissertazione 65 sulle Antichità Italiane.
  3. Casini, Memorie manoscritte, citate a pag. 7, nota 2.