Pagina:Novelle cinesi tolte dal Lung-Tu-Kung-Ngan.djvu/87

Da Wikisource.

N O T E


(1) In Cinese: tu-ce Yun-cuang, letteralmente: costantemente voleva il profumo della pianta Yun e la finestra; questa locuzione vuol dire, egli desiderava star sempre tra i libri e lo studio. Abbiamo visto alla nota (2) della Novella IV. p. 50. come l’espressione stare alla finestra o sotto la finestra, significhi stare studiando. Imperciocchè la tavola ove uno scrive o legge è quasi sempre posta in prossimità della finestra nella stanza di studio. Il profumo della pianta Yun poi, stava a significare i libri, i quali per solito tramandano l’odore di tale erba. «Yun, dice il dizionario cinese di Kang-hi, è un’erba odorifera, il cui profumo fa fuggire gli insetti dalla carta; ed ecco perchè gli scaffali, che racchiudono i libri, si chiamano gli scaffali dell’erba Yun. Kang-hi se-tien. clas. 140 p. 10.

(2) L’imperatore Gen-zung della dinastia di Sung regnò dall’anno 1023 al 1066 d. c. L’anno Oang-yen di questo imperatore corrisponde al 1049 d. c.

(3) Questa festa cade il quindicesimo giorno del primo mese, ossia il 15 Gennaio. Si celebra in tutte le città della Cina con pompa e strepito maggiore ancora che non la solennità del primo dell’anno: e si accendono in questa circostanza più di duecento milioni di lanterne.

(4) Cang, misura di dieci ci o piedi cinesi.

(5) I Cinesi amano molto la calligrafia, e non è raro il vedere i loro salotti ornati di quadri contenenti saggi calligrafici, come da noi si ornano le pareti con litografie od altre stampe.

(6) Tu ze-mei, più comunemente conosciuto col nome di Tu-fu, è con Li-tai-pe, uno dei più celebri poeti della Cina, Tu-fu era nativo della provincia di Wu-cuang; Li-tai-pe della provincia di Secuen. Furono entrambi contemporanei, e fiorirono sotto il regno dei due imperatori della dinastia di Tang, Yuan-zung e Su-zung (713-762 d. c.)

(7) Ceng-hoang Miao, o Tempio del Ceng-hoang, è un tempio che si trova in tutte le città dell’impero, e contiene la divinità tutelare. Ad essa ricorrono i magistrati nelle difficoltà che incontrano nell’esercizio delle loro funzioni pubbliche.

(8) Fo, nome cinese del Buddha. Kuang-xi-yin divinità buddhica.