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NOVELLETTE E RACCONTI
I.
La Dote.
Nella contrada di San..... fecesi a’ passati dì un pajo di nozze sì sontuose e di sì nuova invenzione, che merita di aver luogo nel presente foglio. Abitava quivi M. R., sartorella di professione, la quale nell’esercizio dell’arte sua essendo molto perita, avea perciò acquistate molte avventore e pratiche, ch’erano vestite da lei con ogni qualità di abiti alla francese, alla prussiana, e in somma in qualunque modo avessero voluto. La celebrità sua le arrecava per le continue faccende un gran guadagno a casa, tanto che la vicinanza, come si fa, quando ragionava di lei, chiamavala fortunata, e dicea ch’ella aveva un monte di oro, e che l’era pazza a non cominciar ad investire per apparecchiarsi un ozioso stato al tempo della sua vecchiaja. Un gondoliere non fu sordo alle cose che venivano dette; e forse pensando fra sè che lo investire si riduce ad una piccola entrata, e ch’egli è meglio godere un tratto del capitale, che stentare a poco a poco col frutto, volle ajutare la povera sartorella col suo consiglio. Ripulitosi dunque, e affidatosi ch’egli era uno di cotesti gondolieri, de’ quali molti si veggono, biondo, biancone, grassotto e tutto festevole, tanto fece co’ suoi artifizj e con l’ingegno, che cominciò ad entrare in casa della sartorella; e accortosi che non le riusciva mala cosa, ma che lo vedeva di buon occhio, di dì in dì inoltravasi con le parole, tanto che fra il motteggiare e la serietà si conchiuse fra loro un trattato di matrimonio. In breve venne un rigattiere o stracciajuolo, che, fatto un inventario e la lista de’ mobili della