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Torino, 19 giugno 1903.


Egregio Sig. Professore,

Sono ben lieto di poterle testificare tutta la mia soddisfazione per l’esito davvero insperato, da me ottenuto nello studio della lingua Tedesca, studio fatto sotto la sua amorevole e sapiente direzione per soli tre mesi.

Io posso in tutta coscienza esclamare: «il maestro è buono, buonissimo il metodo ed ottimo il profitto!»

Ed invero in così breve tempo io, che non conoscevo neanche una parola di tale lingua, ho imparato tanto da poter comprendere a sufficienza quello che mi dicono i Tedeschi e da farmi egualmente bene comprendere da loro: e ciò senza bisogno di alcuna grammatica, solo seguendo ciecamente il suo metodo eminentemente razionale.

Talchè od onorevole professore, io mi stimo molto fortunato di aver fatta la sua preziosa conoscenza, che auguro a tutti quelli che, ignari degli idiomi stranieri, ne volessero intraprendere lo studio.

Accolga, egregio Professore, i sensi della mia gratitudine ed aggradisca il mio desiderio di averla di nuovo a Maestro questo prossimo inverno nello studio che io intraprenderò delle lingue Inglese e Francese.

Devotissimo ed affezionatissimo

Dott. L. Sabbione.


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Torino, 15 novembre 1903.


Dichiaro d’esser riuscito col «Metodo» del prof. A. de R. Lysle a parlare ed a intendere benissimo la lingua tedesca in meno di tre mesi, mentre avendola studiata prima circa due anni non ero ancora in grado di comprendere e di esprimermi in detta lingua, anche riguardo alla fraseologia più comune. Avendo perciò riconosciuto per esperienza l’eccellenza di questo «Metodo», mi dedico ora sotto la guida del prof, de Lysle allo studio dell’Inglese e dello Spagnuolo.

Per debito di riconoscenza e di gratitudine debbo inoltre far noto l’amore e le cure assidue colle quali il prof, de Lysle mi impartì sempre le sue lezioni, e come egli mi abbia consigliato ed aiutato come un padre in momenti dolorosi e tristi della mìa vita.

Carlo Perotti.


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Torino, 1 febbraio 1902.


Egregio sig. Prof. A. de R. Lysle,

Rileggendo i numerosi certificati, che degnamente occupano le prime pagine del di Lei eccellentissimo «Metodo Accelerato», non posso a meno di rivolgermi un rimprovero; io che, quando in ottobre per la prima volta esaminavo il suddetto volume, ne mettevo in dubbio la loro veracità. Non ostante però, desideroso di imparare la lingua tedesca, mi accinsi all’opera sotto la di Lei direzione, e subito dopo le prime lezioni mi accorsi che ero caduto in ben grande errore, sì che oggi mi sento in dovere di esternarle tutta la mia ammirazione per detto Metodo, il quale racchiude in sè i pregi della massima semplicità e facilità di studio, uniti a quello non indifferente, del breve tempo in cui si raggiunge lo scopo. Infatti, sebbene settimanalmente possa dedicare allo studio ben poche ore, dopo quattro mesi mi sento in grado di poter leggere, scrivere e tradurre assai facilmente e più ancora, presentato ad alcuni signori tedeschi, ebbi l’alta soddisfazione di poter seco conversare nel loro idioma, meravigliando essi pure