Pagina:Nuovi poemetti.djvu/177

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

gli emigranti nella luna 161



canto terzo

In sogno


i


Scorsero i giorni; ancor le notti, a una
a una, sempre più stellate e scure;
3e più tarda e più vana era la luna.

Ma quelli in sogno ecco prendean la scure
avanti l’alba. Erano, chi tra un denso
6nebbione, chi su ventilate alture.

Chi s’arrestava avanti un mare immenso,
chi camminava, lungo un colonnato
9d’enormi pini, tra l’odor d’incenso.

E non vedeva che a sè stesso il fiato
cerulo, ognuno, e s’ascoltava il gemito
12arido, nel silenzio inabitato.

A pini e cerri i pionieri estremi
davan la scure per la lor capanna
15e i nuovi aratri, e per la nave e i remi.