Pagina:Obras poeticas de Claudio Manoel da Costa (Glauceste Saturnio) - Tomo I.djvu/158

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LXXXIV

     Apre Giano il gran Tempio; orrido, e nero,
Tutto scomposto ’l crin, Marte s’adira;
Ecco l’armi, l’insegne; ecco s’aggira
4Con torbidi rugitti ’l Leon Ibero:
 
     Lascia i freddi Trioni ’l Duce altero;
Viene sopra di noi la strage, e l’ira;
Altro, fuor che vendetta, non respira
8Il Ebro audace, il Rhodano guerriero:
 
     Par, che giá d’Acheronte in sulla spuma,
Del Dio feroce lampeggiando il volto,
11Vaghe schiere d’Eroi varcano il fiume;
 
     Oh Dei! tutto é in terrore il mondo accolto:
Ma che auspizio é mai questo! contro il Nume,
14D’Andrada sol, d’Andrada il nome ascolto.