Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) II.djvu/242

Da Wikisource.

PEANI 233


Narrare incredibili eventi
mi pèrito: come
fu gittata nel mare, e uno scoglio
lucente sembrava.
E Ortigia da tempo i nocchieri
la chiamano. E andava errabonda
per l’Egèo, senza posa. D’amore
fu punto il possente fra i Numi,
per lei, di dar luce a un figliuolo
maestro dell’arco.


XII

Questo frammento riceve luce da un luogo di Pausania (X, 5, 12), che riferisce le tradizioni intorno alle varie forme assunte, nella vicenda dei tempi, dal tempio di Delfi. Prima fu di rami di lauro, in forma di capanna. Ne succedette uno di cera, in forma d’alveare, costruito dalle api: Apollo lo mandò agli Iperborei. Il terzo, di cui si parla nel nostro frammento, era di bronzo, e costruito da Efesto. Secondo Pindaro, Atena assisté Efesto nella fabbricazione.


IL TEMPIO DI DELFI


Le mani abilissime
d’Efesto e d’Atena l’estrussero.
La foggia qual n’era?
Le pareti di bronzo, e di bronzo
cosí le colonne; e Sirene
tutte d’oro, sovresso il frontone
cantavan; ma gli anni.....