Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) II.djvu/290

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Le lamentazioni (threni) erano canti in onore dei guerrieri e degli amici morti, nei banchetti celebrati in loro memoria. I frammenti delle lamentazioni pindariche si riferiscono quasi tutti ai misteri orfici e alla vita futura. Se ciò fosse di prammatica, non sappiamo; ma certo questi frammenti, come quelli dei partenii e dei ditirambi, hanno un colore ed un carattere speciale. E servono ad integrare il famoso brano dell’ode Olimpia II. Veramente, un po’ integrano, e un po’, anche, abbuiano; perché non tutti i particolari dei frammenti si inquadrano esattamente in quell’abbozzo di dottrina organica che si può indurre dall’ode. Io penso di poter lasciare al discreto lettore la fatica ed il piacere di un accordo fra le membra sparse di questa teoria mistica.

I

Questo frammento è riferito da Plutarco, che lo cita due volte, in due diversi opuscoli. Descrive la vita dei beati nel mondo ultraterreno; e offre un parallelo con la meravigliosa pittura della seconda Olimpia. Il secondo frammentino, riferito anche da Plutarco, in forma parafrastica, sembrerebbe appartenere ad una descrizione del mondo dei dannati.