Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/164

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libro quinto 149

Senza un consiglio, che nel cor gli pose
L’occhicerulea Diva. Afferrò ad ambe545
Mani la rupe, in ch’ei già dava, e ad essa
Gemendo s’attenea. Deluso intanto
Gli passò su la testa il vïolento
Flutto: se non che poi, tornando indietro,
Con nuova furia il ripercosse, e lunge550
Lo sbalzò della spiaggia al mare in grembo.
Polpo così dalla pietrosa tana
Strappato vien: salvo che a lui non pochi
Restan lapilli nelle branche infitti,
E Ulisse in vece la squarciata pelle555
Delle nervose man lasciò alla rupe.
L’onde allora il copriro, e l’infelice
Contro il fato peria: ma infuse a lui
Nuovo pensier l’Occhiazzurrina. Sorto
Dall’onde, il lido costeggiava, ai flutti,560
Che vel portavan, contrastando, e attento
Mirando sempre, se da qualche parte
Scendesse una pendice, o un seno entrasse:
Nè dall’opra cessò, che d’un bel fiume
Giunto si vide all’argentina foce.565
Ottimo qui gli sembrò il loco al fine,
Siccome quel, che nè di sassi aspro era,
Nè discoperto ai venti. Avvisò ratto