Pagina:Ojetti - Le vie del peccato.djvu/48

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guardinga. Poi la finestra si richiuse. Ella aveva riconosciuto suo marito; Margherita sapendo la strada deserta, doveva scendere. Lauretta sentì il cuore salirle alla gola al timore d’affrontar la rivale. Davanti allo scandalo, ella stessa stimò più agevole la prudenza. Margherita apparve al portone e, franca camminò su verso via Veneto senza passar davanti a Lauretta; camminò svelta, a un punto anche si aggiustò con le due mani il cappello messo troppo in fretta o urtato da un ultimo abbraccio. Allora Lauretta si avanzò fino nel portone e attese il marito. Udì chiudere la porta del terzo piano e udì i passi lenti gradino per gradino giù per le scale ampie. Ella tremava tutta e per un attimo pensò di fuggir via a casa, a farsi trovare dal peccatore quietamente seduta a mensa davanti la minestra calda. La mensa bianca, il caldo della casa, l’intimità di quei mobili noti tanto le intenerirono il cuore che le lacrime dietro il velo le riempirono gli occhi. Gigi, basso, magro, biondetto nel suo piccolo soprabito nero, apparve su l’ultimo pianerottolo. Miope, aveva gli occhiali in mano e li nettava col fazzoletto quietamente; anche su l’ultimo scalino li mise contro luce con una sua mossa consueta