Pagina:Opere (Dossi) IV.djvu/89

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aquàtico — (Wheeller Richard) Tempietto gòtico-còmico — (Savoja) Tela cerata con su dipinto un monumento a gruppi e statue equestri, e molti visitatori — (Baldassare Peruzzi) Monumento con statue equestri e pòrtici. Vi dòmina il colore spinaci — (B) Ricalco del tempio d'Arminio — (L'attuàbile) Sovrapposizione di monumenti. La relazione comincia: Vittorio Emanuele superati vari ostàcoli polìtici e militari... — (Italiae cassis) Lùcido del monumento a Pietro il Grande in Pietroburgo — (Asch Harry) Tempietto indiano — (Vis) Fontana con figurine di terra cotta e cascate di striscie di vesciche — (Persevere) Tempietto — (ALMENO un omaggio alla dinastia di Savoja) Tempio greco con su un castello medioevale e sopra un palazzo del rinascimento che termina con un pinàcolo barocco.

[6] Come delle condizioni e professioni dei singoli esponenti, così riesce difficilissimo di accertarsi della patria dei medèsimi a chi, come noi, non fu presente al ricevimento dei loro bozzetti e deve accontentarsi di prènder norma dai motti genèrici e dai nùmeri progressivi, che, in generale, ne sono l'ùnico contrassegno.

Limitando però le nostre osservazioni ai soli mattòidi e cretini, e tentando d'indovinarne l'origine, sia dalla desinenza dei nomi, nei pochi casi in cui lèggesi nome, sia dalla lingua nella quale il manoscritto è redatto o dal luogo donde è datato, troviamo che, fra totalmente e parzialmente alienati:

l'Inghilterra e l'Amèrica settentrionale avrebbero mandato al concorso n. 11 individui la Germania » 8 id. la Francia » 4 id. la Russia » 1 id. il Belgio » 1 id.

[7] Se si volessero riportare tutte le incongruenze, le divagazioni, gli spropòsiti di ogni dimensione che invàdono i disegni e i manoscritti di tre quarti buoni dei concorrenti, non finirèbbesi più. Per esempio, il n. 47 (Benincasa) — fabbricato a ricetta un monumento di stile opprimente — lo chiama di stile di buon effetto; mentre il n. 116 (Artibus ingenuis quaesita est gloria multis, 2º) messo insieme una contraffazione di tempio e piràmide, ci avverte che ha creduto di riuscir molto piacèvole nell'imitare la bellezza dello stile greco, la grandiosità del romano e il gòtico nella sveltezza. Nè manca chi ci disegna un Vittorio Emanuele in àbito borghese e cappello basso (n. 91, S.P.Q.R.) o, peggio ancora, un Re vestito da guerriero romano con elmo e pennacchio (n. 139, In hoc signo vinces) nè manca chi ad un tempio sovrappone un pàntheon e per aggiuntino una colonna (n. 68, L'unione fà la forza) o ricama una cùpola come un pangiallo