Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/513

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LIBRO SECONDO 489

rito secondo l'usanza il battesimo ad un fanciullo, gli giurasse quindi per quel divino lavacro ch’ei n’andrebbe con isperanza certa di salvezza. Fatto di ciò pago va prontamente con Reparato alla dimora dell'usurpatore, coperto di veste non propria d'un capitano o d’altro qualsiasi guerriero ma al tutto servile, e presentaglisi col sacro Vangelo, domandatolo al vescovo prima d’entrare nel palazzo, in mano; vedutolo cadegli prosteso ai piedi, e vi rimane qualche tempo chiedendo salute, e additando il neofito per cui ebbene giuramento dal prelato. Gontari compassionatane la condizione ed animatolo a sperare il fa levar suso, e confermagli le avute promesse, aggiugnendo che nel dì seguente egli e la donna sua con tutta la suppellettile di lor ragione partirebbero alla volta di Bizanzio. Dato poscia commiato al vescovo ritenne suoi commensali a cena Areobindo e Atanasio, destinando, venuti al desco, il posto di maggiore onoranza al primo; e poichè fu giunto al suo termine il convito fecelo condurre in un'appartata camera a fine di passarvi la notte; ma durante questa vi s’introdusse Uliteo con parecchie guardie, e sordi ai pianti di lui, alle suppliche di avergli misericordia e di non voler essere spergiuri lo trucidarono. Atanasio ebbe in dono la vita, andando a motivo della sua lunga vecchiezza libero da ogni sospetto.