Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/199

Da Wikisource.
162

Apollonio Rodio, le cui molte bellezze, che tanto si ammirano nelle imitazioni fattene da Virgilio sono di rado cercate nell’originale.

Stese la notte il velo tenebroso
     Su la terra e sul mar. Vigili allora
     Verso l’Orse mirarono e Orione
     Da poppa i marinari. Il peregrino,
     E chi delle città veglia alle porte
     Punge brama di sonno; e grave intanto
     Dell’orba madre per le membra serpe
     Triste un letargo, e in cor svegliasi acuto
     De’ morti figli il desiderio.1

Con digressioni di tal fatta, introdotte senz’arte o sforzo apparente, Dante ci commuove per tutto l’uman genere; laddove Petrarca, pigliando calore da sola una passione del suo cuore, allude ai naviganti in sulla sera, soltanto ad eccitare vie più la compassione pelle proprie pene.

     E i naviganti in qualche chiusa valle
Gettan le membra, poichè ’l sol s’asconde.
Sul duro legno, e sotto l’aspre gonne.

  1. Apollonii Rhodii Argonauticorum. Lib. III.