Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo II.djvu/133

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i sensi aprono la porta all’amore; e tocca poi all’anima di tenerselo come sacro fuoco, e raffinarlo, e a poco a poco purificarlo, e nutrirsene. E nondimeno tanti pregi non sariano sufficienti, se l’uomo amante non ha gentilezza di mente e di cuore da distinguerli, e altezza e generosità da stimarli: ma se in due innamorati le condizioni sovra espresse concorrono, allora la donna diviene più bella d’animo, e più saggia, e contenta ne’ suoi affetti; e l’uomo per piacerle sempre più, bisogna di necessità che in tutte le sue azioni cerchi di farsi eccellente seguitando la virtù; ed abbellisca l’animo suo per rendersi pari alla bellezza corporea e spirituale della sua donna.» —

Bembo. Veneziano; fu rinomato in letteratura fra’ maggiori uomini del secolo di Leone X. Ad ogni modo è scrittore tepido; e ne’ suoi versi italiani non move passo se non con piede tremante dietro le orme del Petrarca. In fatti questa sonetto che ha il pregio d’una semplice, grave e religiosa compunzione, è pur imitato dalla divina canzone a Maria Vergine, l’ultima delle petrarchesche. Il Bembo supplica anch’egli la Vergine che lo sciolga dalla passione d’Amore, e principia un po’ cangiando, un po’ guastando le belle idee e parole del Petrarca; non però se ne scosta, stanza 6 in fine,

Prese Dio, per scamparne
Umana carne al tuo virginal chiostro.

disse il Petrarca. — Non mi piace il chiamar Dea la madre di Gesù; e sa di gentilesimo — per l’uno e l’altro inchiostro intende i suoi scritti Italiani e Latini. — Eppure il Bembo pianse d’amore anche dopo avere mandato al cielo questa preghiera! amò vecchio una Morosina gentil donna veneta, che morì giovanetta verso il 1535. Esso le sopravisse sino al 1547,

Vittoria Colonna. Romana; moglie innamoratissima di