Pagina:Ordini di cavalcare (1571).djvu/247

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tl di Sapone saracinesco, Bianco d’ulul, Gcmma di mandorlo amaro , onc. 1. Fa riria di Fien greco. Sai gemma; miste è incorporate con orina humana} & jO ' ùia te in due pallette ritonde .Mett ipoi sai luogo} il quale haurai prima rasi1} e dlue appar dentro e suori cotale influenzaste dette pallone, e le faseia con una benda di telasi che non cadano. Et cosi sua poco tempo uedrai diso ergesse quell’humor maligno, e’ndigesto, iui raccolto, e restar libero da quel morbo il cauallo . Ma, se questo male uerrà cln dlglia, auanti d’ogni altra cosa a!lacci errai la uena del lagamba dou’è cotale impressane, con trarne sangue, e dargli anco il fulco}per luuiare al concorsa degli humori .Indi darai un cerchio di foco supra la Galla ; percioche aiuterai la natura in tal maniera alla risaluti one, e dissaccatilne : non comprendendo però piu luogo} che quanto apprende essa Galla} & nel me za in quello dando un bllzanettl di fuoco, che penetri ben a dentro ; poseia lo ssaret-tlil ponendoui sapra con lì ac cimatura, di cui parlammo ne’ rimedij da noi per la (palla dimostri. & questo tanto sarà, quanto uaglia a coprire dal ginocchio in già ciasicun lato. Si costuma appressa persacclnere a questa indissi osinone, di ac cerchiar con un fottilferro aff ocato, contra pelo si di dentro, come di suori il luogo, lii è la Galla calata; accioche non apparirà, poi che siara guarrita: & , siano ciò cln un ditlsu’ nerui, e legamenti, ch’iui siln, premersurte; che su netrar ra suori la Galla, e dar a il mldl di poter punger leggiermente iui nel meza cln la lancietta, per cauar fuori quell’humidita indigest a, {premendola con la ma-no .Laquale usicita, ui legano con fafcia ben forte di fopra, e di sotto due pinmac ciuoli distoppia, eper tre di uelilasuiano. Poi medicano lapiaga cln unguento Egittiacl, & la riducono a sunitafacilmente.

Della Formella.

sce questo mal per hereditaria corrlnione, clme toccamo; & per essa-re anco stato il caual ferrato auanti i tre anni ; e per impast tirarsi stretti, e per troppa fatica; onde la coronella del piede si gonfia. Soccorreuisiprima, per com mouer quell’humor congelato, bagnando il luogo offesio con uin bianco ben caldo. Poi s'intacca in croce, e noce, come dicono i malisealchi; e si frega per tre ili con sul pesto. TSlel nono dì poi con una roina si ssiettona il piè danneggiato, e su ne sia usiciirsungue. E ciò nongiouando, toccasi con la punta del Torello, esiproua con tale strumento il sangue. Et, (e perciò ancora quella ensiezza non s’aseiugbe-ra, ui darai il fuoco ben forte siopra la coronella fra il pelo, e f ugna, indi ui por-rai lo sirettoio con lì accimatura; percioche se fra uenti dì nonsuraper ciò mo-to , guarra,

Del Sopr o(To, e delle Schinelle.

TJeliìe t a1 tenera generasi al cauallo il Sopr’ossao per siatica, e per corsa,

i z concio-