| Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
| 58 | nino ottavi |
lo stato maggiore di produzione, cercando di rendere in lingua italiana
la parola tedesca «Produktionstab». Uno stato maggiore ben funzionante, composto di elementi che conoscano le loro mansioni e l'ambito delle medesime, che lavorino di comune accordo senza inutili e dannose interferenze e senza che i singoli soffrano della mania di accentramento, in una collaborazione stretta e direi quasi amichevole, è il più grande fattore per una buona realizzazione sia artistica che finanziaria.
Qualora fosse possibile ad un direttore di produzione di formarsi un suo stato maggiore col quale poter lavorare per lungo tempo insieme, come ho avuto io la fortuna in Germania nei film che ho fatti, per esempio, col Regista Dupont (il celebre realizzatore di Variété, con Jannings e Lia de' Putti) al quale sono stato a fianco tre anni consecutivi, potrebbe dire di aver raggiunto uno dei maggiori ideali di noi direttori di produzione, giacchè soltanto in questo caso si può affrontare con piena sicurezza ogni difficoltà, raggiungendo risultati insperabili, sia artistici che finanziari. È necessario che il direttore di produzione possa disporre di materiale umano diligente, disciplinato, volenteroso e fattivo, che lavori non soltanto per guadagnare uno stipendio, ma anche con passione; passione che si acquista vivendo lungo tempo nell'ambiente cinematografico e che indiscutibilmente è uno degli elementi più utili ad una buona riuscita.
Infatti, non c'è che il cinematografo che possa dare soddisfazione a questa passione, poichè esso è l'unico campo in cui ogni singolo ha la vera e propria impressione di creare dal nulla qualche cosa.
Compito di un buon direttore di produzione è quello di mettere il regista nella felice condizione di occuparsi unicamente della direzione artistica del suo film senza soffrire gli inceppi provenienti da una cattiva organizzazione, manchevole nei suoi singoli elementi.
Quando si è dato il primo giro di manovella ed il film è entrato nella fase esecutiva, il regista deve avere tutta la sua tranquillità. Giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, tutto ciò di cui egli avrà bisogno per il suo lavoro si deve trovare al giusto posto al momento voluto e nella forma richiesta. Solo allora un regista potrà con mente tranquilla e con una chiara visione del suo film lavorare e creare, scorrere cioè con leggerezza sul binario ben piazzato che il direttore di produzione, insieme col suo stato maggiore, gli avrà messo in opera.
Deve essere ben chiaro nella mente dei singoli componenti dello stato maggiore che una delle doti principali è quella di eseguire puntualmente, senza discussioni inutili, ma con intelligenza, gli ordini che ven-