| Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
organizzazione della produzione |
47 |
l'operatore, con lo scenografo, con gli attori, con le maestranze e, non per ultimo, anche con lo stesso produttore, impedendogli molte volte di precipitare ad occhi aperti in un sicuro disastro finanziario.
È vero che il film, se ne intendiamo la composizione artistica, è fatto dal regista; ma affinchè questi possa creare il suo lavoro, deve anche essere messo in grado di farlo. La buona riuscita di un film dipende, oltre che dall'opera artistica del regista, da tutto ciò che si mette a sua disposizione come organizzazione, disciplina, puntualità e soprattutto collaborazione e critica nel senso più largo e cameratesco. Ed ecco qui la grave difficoltà di poter procurare all'artista quell'atmosfera di tranquillità e sicurezza per la quale egli possa dedicarsi con tutte le sue forze alla creazione dell'opera artistica senza dover pensare a tanti altri problemi che non lo riguardano per nulla.
La cinematografia italiana si trova ora dinnanzi ad una nuova vita, su di una nuova strada purtroppo non sempre facile ed è quindi interessante osservare un po' da vicino il problema dell'organizzazione della produzione.
Gravi problemi sono il creare ed attrezzare l'industria. È difficile formare attori ed attrici, creare registi e tecnici, ma occorre pensare anche ai direttori di produzione che costituiscono una nota indispensabile e principale dell'organismo cinematografico.
Vediamo dunque quali sono le funzioni di questo direttore di produzione, che alla fine, pur non raccogliendo gli allori del regista, gli onorari favolosi dei divi o gli utili del produttore; che anzi attirando su di sè tutti i fulmini dei cattivi umori e dei capricci del complesso cinematografico è, per quanto il grande pubblico lo ignori, elemento fondamentale nella realizzazione di un film.
Il direttore di produzione deve formarsi gradatamente raccogliendo l'esperienza propria e quella degli altri sia nel campo tecnico, sia in quello artistico, sia in quello commerciale. Bisogna sopratutto evitare le improvvisazioni che sono pericolosissime, come purtroppo l'esperienza ha dimostrato abbondantemente.
In questo saggio non intendo parlare della funzione dei direttori di produzione (quali esistono in America ed anche in Germania od in Francia) che per lo più hanno scritture di lunga durata presso le case produttrici e che passano da un film all'altro e che a volte controllano due o tre film contemporaneamente. La nostra produzione, per quanto si stia già avviando verso questa meta, non vi è ancora giunta. Per il momento la maggior parte delle case produttrici non ha ancora programmi così