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Pagina:Organizzazione della produzione.pdf/21

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nino ottavi

produttore, il quale dovrà attingere nel fondo degli imprevisti per una cosa che in questo caso sarà imprevista soltanto per inesperienza del direttore di produzione e non per causa di forza maggiore.
Ma quando il direttore di produzione si viene a trovare di fronte ad un caso che, come ho detto in principio, egli non ha potuto prevedere malgrado ogni suo accorgimento, allora, si dimostra l'abilità, la presenza di spirito e l'elasticità della sua mente. E tutto ciò è frutto di sola pratica. Solo con l'esperienza acquisita in anni di lavoro si fronteggeranno simili incidenti, evitando che degenerino in catastrofi.
Qui citerò un esempio occorsomi quando nell'inverno del 1931 giravo a Berlino con E. A. Dupont il film Salto mortale,
L'autore del soggetto, il francese Machard, aveva ideato una «sensazione» di circo equestre, quella che aveva dato il titolo al film Salto mortale, che a prima vista sembrava molto facile ad essere eseguita. Chiamato uno specialista, gli si diede da studiare la realizzazione di questo apparecchio ed allora soltanto si vide quanto esso fosse complicato. Settimane di studio furono necessarie per trovare un altro apparecchio che desse lo stesso risultato spettacolare, ma che fosse di più facile realizzazione e di minore spesa; finalmente dopo prove e riprove, su modello in scala ridotta 1 a 100, si riuscì a trovare il meccanismo adatto. Dopo aver girato per 14 notti nel circo Busch di Berlino tutte le scene di recitazione, era giunta finalmente la notte in cui si sarebbe dovuto girare il salto mortale. 6.000 comparse riempivano le gradinate del circo; 14 apparecchi di ripresa erano piazzati nell'ambiente e gli attori stavano già per salire ai loro posti, quando all'improvviso un operaio, distrattamente, caricando la catapulta che doveva lanciare i due acrobati, impersonati da Anna Sten e da Adolf Wohlbrück, per un falso movimento, spezzò una forte molla d'acciaio che doveva imprimere il movimento all'apparecchio. Erano le due dopo mezzanotte e non c'era nessuna possibilità di rimediare all'incidente. Naturalmente, sarebbero stati fior di biglietti da mille marchi a volare se non si fosse potuto entro la notte stessa girare la sensazione. Il produttore si strappava i capelli prevedendo il disastro finanziario; ma il regista e il direttore di pro-duzione, il sottoscritto, in dieci minuti di colloquio a quattrocchi avevano trovato la soluzione: si sarebbe risolta la scena con un lavoro di montaggio, girando separate e con trucchi fotografici le varie fasi del salto mortale e dando così l'effetto voluto e forse, non mi perito a dirlo, superiore a quello che si sarebbe ottenuto girando la scena in una sola inquadratura. Risultato? Il tempo perso mezz'ora: la situazione salva.