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organizzazione della produzione |
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Quando girai come assistente-regista di Hans Schwarz il film Capitano Craddok, che si svolgeva per la quasi totalità su una nave da guerra francese, ci trovammo ad aver girato alcuni esterni su una vera nave da guerra francese nella rada di Montecarlo. Si inviarono le fotografie all'architetto a Berlino perchè si ricostruisse per tre quarti la nave stessa in teatro. Per un errore in uno degli uffici della casa produttrice, le fotografie andarono smarrite ed uno degli impiegati nel suo zelo, per non far scoprire lo smarrimento, passò all'architetto le fotografie di un'altra nave. Rientrati a Berlino, si sarebbero dovute continuare le riprese in teatro, ma la nave costruita e che era costata la bellezza di 46.000 marchi non rispondeva alle scene girate dal vero; il tempo stringeva perchè, a causa del maltempo, durante gli esterni si erano perduti giorni preziosi ed ogni giorno perduto per le variazioni da farsi sulla costruzione avrebbe significato spendere vari fogli da mille, giacchè il film era realizzato in tre edizioni e correvano, oltre i contratti degli attori inglesi e francesi, anche le loro diarie in Berlino. Il direttore di produzione Erich Pommer, trovò immediatamente una soluzione: invece di girare le scene in teatro ci fece riprendere il treno e ritornare a Montecarlo, facendoci girare in originale le sale del Casino che erano progettate come costruzioni in teatro e che avrebbero seguito quella della nave. Il ritardo risultò di 24 ore soltanto. Ecco un esempio che dimostra come il direttore di produzione debba avere non solo un intuito facile del rimedio da adottare ma debba possedere al massimo grado le cifre del suo preventivo per potere, in un batter d'occhio, fare il conguaglio fra le nuove spese da affrontare, in paragone di quello che sarebbe costata la troupe inutilizzata per un numero x di giorni. Pommer, fatto il calcolo, aveva constatato che il nuovo viaggio, il nuovo soggiorno a Montecarlo non avrebbero aggravato alcuna voce del preventivo.
Un terzo esempio, occorsomi durante la realizzazione di Casta Diva fu il caso di una scena che si sarebbe dovuta girare in esterno nel giardino di una villa di Roma. Purtroppo il tempo, che fino ad allora si era mantenuto bello, improvvisamente cambiò e nella mattina in cui si sarebbe dovuta girare la scena del giardino, caso raro a Roma, nevicava. La scena si svolgeva in autunno con le foglie cadenti e quindi era impossibile girarla. Calcolando un minimo di tre giorni di impossibilità di girare in esterno, fatti i miei conti, mi risultò che sarebbe stato molto più conveniente girare la scena nel teatro di posa; ma un'altra disgrazia volle che l'architetto che avrebbe dovuto improvvisare la scena in teatro fosse ammalato. Questa constatazione fatta alle sette del mattino mentre