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Pagina:Organizzazione della produzione.pdf/29

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nino ottavi

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cista, bensì che abbia un orecchio molto sensibile) e non solo per le riprese musicali, ma anche per quelle parlate, giacchè in un certo senso anche la parola è musica. Infatti, io ho visto all'estero che fonici dotati di questa qualità non solo erano capaci di riprendere a perfezione musica e dialoghi nella propria lingua, ma anche dialoghi lunghi e difficili in lingue straniere a loro sconosciute e dei quali non andava perduta nè una parola, nè l'intonazione, nè l'espressione.
Non solo il funzionamento del record di registrazione è importante, ma anche, e forse più importante, è il piazzamento dei microfoni in confronto ai movimenti degli attori nella scena per poter dare l'impressione dei diversi a «piani acustici»; e nelle riprese orchestrali non è sufficiente piazzare uno o più microfoni nel teatro, tanto da dare un'impressione generale della musica; bisogna anche conoscere il valore e la importanza dei singoli strumenti nella composizione e saperli quindi piazzare di fronte al microfono e nel confronto totale dell'orchestra, non in base ad uno schema unico che forse è adatto per una sinfonia a grande orchestra, ma non si addice per nulla ad una pastorale o ad una eroica e tanto meno ad un quartetto o ad uno jazz.
E ancora una volta si vede come per ogni elemento produttivo del cinematografo sia necessario uno studio, una preparazione: come il miglior fotografo non s'improvvisa operatore cinematografico, così un buon elettrotecnico non s'improvvisa fonico.
Passiamo ora ad un altro dei nostri collaboratori: l'architetto-scenografo. Ecco che anche qui ci troviamo di fronte ad una massa di problemi che l'architetto cinematografico, a differenza di un normale architetto, deve saper risolvere. Oltre ad avere necessarie conoscenze cinematografiche che gli permettano di realizzare una scena nelle dovute proporzioni, dando quei voluti effetti di prospettiva necessari, egli deve saperla costruire in quelle parti essenziali che l'apparecchio di presa può sfruttare: alle volte una stanza che in una casa normale è composta di quattro pareti ed un soffitto, nel teatro di posa sarà costituita da tre od anche da due o tre spezzettature; il soffitto dovrà essere quasi sempre accennato per una inquadratura a campo lungo, o se ne dovrà dare l'impressione con effetti pittorici di luce od altro.
Lo studio del problema delle luci e dei loro effetti non è' dei più facili; se ad esempio si avranno delle finestre dalle quali dovrà entrare il sole, le pareti in cui esse saranno praticate non dovranno essere addossate al muro del teatro, ma dovranno avere quella necessaria distanza affinchè l'operatore vi possa far piazzare i suoi proiettori in