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| 76 | nino ottavi |
non sia un calamaio '900 e la penna una penna d'acciaio o che i cuscini della sdraia abbiano disegni moderni mentre l'attrice è vestita in costume rococò.
Sarà anche compito dell'architetto vedere che i bicchieri dell'elegante bar di un grande albergo, che gli porterà il suo trovarobe, non siano bicchieri che appena appena potrebbero trovarsi in un'osteria di campagna; come quelli necessari per una bettola non siano coppe di cristallo prezioso e così via.
Ma qui voglio dire una parola a difesa degli architetti: è necessario che il produttore, o meglio il direttore di produzione, non faccia economie inutili che poi vanno a danno del preventivo, e non neghi quindi all'architetto l'aiuto di un esperto trovarobe, dicendogli come ho sentito tante volte io stesso: «Beh, se non ha tempo lei, c'è il segretario che potrà farlo». Prima di tutto il segretario ha altre funzioni; in secondo luogo questi non ha la necessaria cultura per poter distinguere se il mobile od un oggetto rispondano ai requisiti voluti. Per questo è necessaria una persona speciale: il trovarobe. Questi graverà forse di qualche centinaio di lire in più sul preventivo, ma d'altro lato farà risparmiare fior di quattrini quando si potrà avere la sicurezza che, sotto l'occhio vigile dell'architetto, ogni cosa si troverà al suo posto già prima di dare inizio alla scena.
Credo, con questa mia dissertazione sulle funzioni di alcuni dei componenti dello stato maggiore, di aver fatto comprendere come l'ispettore di produzione, l'assistente regista, l'operatore, il fonico e l'architetto siano i più stretti collaboratori ed aiuti del direttore di produzione e come debba essere desiderio di questi potersi formare un proprio stato maggiore, avvalendosi in continuità degli stessi elementi provetti con i
quali, con l'andar del tempo, affiatarsi ed arrivare ad una organizzazione perfetta.
Mi resta ancora da dire sulla necessità di una stretta collaborazione in cinema.
Nessuna delle categorie di prestatori d'opera è presso il pubblico tanto svalutata e gode fama tanto cattiva quanto quella dei lavoratori del cinematografo; infatti in nessun altro ramo dell'industria come in quella cinematografica si assiste all'arrivismo di incompetenti solo perchè una qualsiasi «combinazione» si trova casualmente nelle loro
mani. Chi si dedica a questo ramo di lavoro con passione, serietà di intendimenti e coscienza del lavoro non può tollerare che sconosciuti qualsiasi, disonesti speculatori, incompetenti arrivisti, malgrado la vigi-