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Pagina:Organizzazione della produzione.pdf/34

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organizzazione della produzione

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Se il direttore di produzione conosce il suo mestiere ed è dotato della necessaria previdenza e sensibilità, avrà sin dalle prime sedute di regìa capito lo spirito che anima ogni singolo ed avrà saputo, smussando gli angoli, affiatare tra loro il regista, l'operatore, il fonico e l'architetto, riducendo la loro personalità ad un unico denominatore, perchè effettivamente la riuscita artistica di un film dipende quasi esclusivamente dalla buona collaborazione di questi elementi.
Perchè vi sono dei registi che da anni ed anni lavorano sempre con lo stesso operatore, con lo stesso architetto? Perchè essi sanno che solo dalla reciproca comprensione può sorgere la creazione artistica che, se non perfetta, almeno si avvicinerà alla perfezione.
È opera meritoria del direttore di produzione ottenere che si possa dare il primo giro di manovella soltanto quando tutto sia stato previsto e fissato.
Fritz Lang, il regista di Metropolis; Murnau il regista di Faust e di Aurora, ed altri ancora non entrano in teatro di posa senza aver già fissato con l'operatore, con l'architetto e col fonico ogni singolo movimento di macchina, lo sviluppo di ogni scena, ogni trucco fotografico, ogni effetto acustico.
Certo è che nel corso della lavorazione si hanno sempre degli imprevisti: per un motivo o per l'altro non si può realizzare ciò che si desiderava; ma in massima avere per un film un programma ben definito e specificato, una buona sceneggiatura, ed un buon piano di lavorazione, genera tranquillità nel direttore di produzione e nel produttore.
Se il regista ha spiegato a tempo all'operatore la tale scena di massa che deve aver luogo nel suo film, questi avrà a tempo provveduto a chiedere il parco lampade sufficiente e gli aiuti necessari. Se l'operatore saprà fin dall'inizio quali sono gli intendimenti artistici del regista, potrà a colpo sicuro creare quegli effetti fotografici voluti senza andare a tentoni per vie di esperimenti costosi e pericolosi.
Così, se l'architetto avrà studiato a fondo la sceneggiatura col regista, e questi gli avrà espresso minutamente i suoi desideri, potrà procedere tranquillo alla realizzazione delle costruzioni senza tema di vedersi poi all'ultimo momento rifiutato il suo lavoro col rischio di doverlo rifare... a spese del produttore.
Se il fonico si rifiuterà di accettare per buona una scena che, riuscita per movimenti e fotografia, per l'acustica era impossibile, potrà essere sicuro che se esisterà l'affiatamento tra lui ed il regista questa scena sarà anche rifatta.