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organizzazione della produzione |
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lare a un di presso il primissimo preventivo, che sarà puramente una grossolana linea d'orientamento. Però, per poter stabilire con un'approssimazione non molto lontana dal vero il preventivo preorganizzativo, è necessario che questo sia fatto da un tecnico competente, il quale abbia quella tale pratica che gli permetta di far scorrere davanti ai propri occhi il film come più o meno potrà essere alla fine proiettato sulla tela. E questa non è una utopia; direttori di produzione come Erich Pommer, Zukor, Lubitsch e molti altri di cui non faccio il nome per brevità, hanno questa facoltà intuitiva che è la forza primordiale del
direttore di produzione.
Lo svisceramento dell'idea in un piano finanziario potrà concretarsi ad esempio, in 15 capitoli principali, e cioè:
1) Diritti d'autore e sceneggiatura.
2) Musica.
3) Stato maggiore della lavorazione (complesso direttivo, artistico e tecnico).
4) Interpreti.
5) Teatri e costruzioni.
6) Riprese in esterni.
7) Apparecchi sonori e di ripresa muta.
8) Materiale sensibile (pellicola positiva e negativa e colonna
sonora).
9) Sviluppo, stampa e fotografie.
10) Arredamento, costumi, fabbisogno di scena ed attrezzeria
varia.
11) Trasporti.
12) Assicurazioni.
13) Tasse, imposte, diritti sindacali, ecc.
14) Royalties (licenza per brevetti sonori).
15) Spese varie ed imprevisti.
Questo preventivo così suddiviso per sommi capi darà all'incirca la somma totale che sarà necessaria alla realizzazione del film.
Posate queste due pietre basilari, il produttore potrà dare, quasi con animo tranquillo, il via al suo direttore di produzione e lo potrà investire della responsabilità propria delle sue mansioni.