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| 52 | nino ottavi |
Con il preventivo preorganizzativo alla mano, il direttore di produzione può con coscienza sorvegliare il lavoro dello sceneggiatore che, d'accordo col regista prescelto, darà inizio alla compilazione della prima sceneggiatura e può mantenersi entro il binario finanziario stabilito a priori. E qui si dimostrerà per la prima volta come sia necessario che il direttore di produzione provenga, diciamo così, dalla gavetta del cinema e che si sia occupato, prima di diventare direttore di produzione, anche degli altri rami della produzione. Giacchè egli dovrà poter discutere e consigliare o suggerire con cognizione di causa gli sceneggiatori sulla maggiore o minore possibilità di realizzare certe scene che
forse letterariamente possono essere splendide, ma che finanziariamente sono irrealizzabili, almeno per il film in questione; persuadere il regista a tagliare altre scene che a lui sembrano d'effetto perchè riflettono le sue aspirazioni artistiche, ma che alla fine dei conti lasciano freddo il pubblico e nulla aggiungono al valore del film mentre farebbero spendere al produttore somme non adeguate a quelli che saranno i risultati; far loro vedere come lo svolgimento delle scene in altra maniera, farse più economica, potrà dare risultato migliore, o per lo meno equivalente, ecc. ecc.
Ma per ottenere questo esito il direttore di produzione deve risultare persuasivo ed essere sicuro del fatto suo, giacchè se egli si dovesse trovare nella penosa situazione di criticare soltanto senza poter dare un consiglio per fare meglio oppure, nella smania di economizzare, proponesse cose che fossero ancora meno realizzabili di quelle proposte dallo sceneggiatore o dal regista o che destassero la loro ilarità o la loro giusta indignazione, egli avrebbe da quel momento perduto su di loro quell'autorità che gli è necessaria a frenare e a dirigere i loro impulsi più o meno felici.
Mentre gli sceneggiatori ed il regista procedono alla compilazione della sceneggiatura definitiva ed il preventivo preorganizzativo è stato approvato, il direttore di produzione inizierà la terza fase della preorganizzazione, e cioè la cernita degli interpreti (che saranno vagliati, d'accordo col regista, per le loro qualità artistiche e d'accordo col produttore ed eventualmente con la ditta noleggiatrice e lanciatrice del film, per le loro qualità commerciali e di richiamo sul pubblico — questo sempre nell'ambito delle cifre grezze stabilite dal primo preventivo) poi la scelta dell'architetto scenografo, affidandogli l'esecuzione dei primi bozzetti; dell'operatore (giacchè non tutti gli operatori si adattano ad ogni soggetto); dell'eventuale costumista (se si tratta di film storico