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24 Don Giovanni Verità

verrebbe un giorno, nel quale tutto il mondo lo ringrazierebbe, e che la storia scriverebbe il suo nome sulla pagina breve e luminosa degli eroi di questo secolo?

Lo guardavo attentamente: ebbene, giurerei che anche allora egli era semplice ed ingenuo come in quell’istante nel quale rischiando la propria vita si era appena accorto del pericolo. Nessun orgoglio, nessuna spavalderia gli venivano da quel trionfo, nel quale tutti ingrossavano forse la voce per la speranza di farsi notare. La teatralità di quella scena antipatica malgrado la sincerità della commozione generale gli sfuggiva interamente; il suo volto restava tranquillo, le sue mani non facevano un gesto, mentre il suo orecchio sembrava non udire alcuno dei mille complimenti che i più vicini gli susurravano.

Tutti gli invitati del palcoscenico si erano stretti intorno a lui: nessuno osava toccarlo con una mano, ma le spalle e i volti si premevano sul suo. L’umiltà della sua posa umiliava quella gente tanto a lui inferiore e così superba del proprio strepito. Se tutti non volevano essere ringraziati, tutti avrebbero almeno preteso che egli sentisse per un minuto la sincera grandezza di quel trionfo meritato da tutta la sua vita.

Una profonda emozione s’era impadronita del mio animo.