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— Avete conosciuta la principessa Dolgorouki?

— L’ho vista a Pietroburgo. Una donna, che si deve essere creduta onnipotente per avere innamorato un uomo!

— Vi è forse qualche cosa più potente dell’amore? domandò Tatiana, guardandolo ansiosamente.

— Non credo che Colombo sia andato la prima volta in America per cercarvi un’amante.

— Così, replicò con un sorriso, che avrebbe voluto essere di scherno ed invece era doloroso, chiunque non ami può stimarsi un Colombo?

Loris si voltò al principe.

— Certo, non amando, un uomo può facilmente dominare gli altri.

— Voi non amaste mai? gli chiese insidiosamente il principe.

— Da fanciullo, come si crede da fanciullo.

— Chi ha amato amerà, replicò il principe. Tatiana andò al pianoforte aperto. Il principe si affrettò a raggiungerla, fingendo di volerle porgere la musica da una cassetta nascosta nell’angolo dietro il pianoforte.

— Confessa, mia cara Tatiana, che vuoi rispondere alle desolanti opinioni del signor Loris con qualche pezzo del tuo Schumann.

— Non amate la musica? gli si rivolse Tatiana.

— Ho questo di comune coi veri poeti, l’antipatia per un linguaggio, che non può nulla precisare.