Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
193 |
— Credete, signor Loris, gli chiese, che potrei guarire?
Questa domanda lo colse sprovveduto; gli parve di sentirvi un appello, un grido, come quando Tatiana, dibattendosi sotto la stretta di Topine, lo chiamava per nome: Loris.... Loris!
Ma cangiando ancora fisonomia ella esclamò:
— Perchè infine, non potrei guarire? Anche l’inverno è una malattia, della quale la terra guarisce in primavera. Chi è, signor Loris, il primo medico di Pietroburgo, ma il primo davvero?
— Lo ignoro.
— Avete conosciuto a Parigi Charcot?
— No.
— Mi avevano consigliata di consultarlo, lo dicono un grand’uomo; però, se avesse amato, non potrebbe esserlo secondo voi, insistè con malizia.
— I grandi medici non sono quasi mai grandi scienziati; come Amerigo Vespucci, non descrivono che terre già scoperte.
Ella ebbe una moina di sdegno.
— Principe, mi accompagnerete a Parigi, se vorrò andarci?
— Lo volessi tu davvero!
— Partite dunque presto, principessa, disse Loris indovinando il segreto di quella mossa: il principe ha diritto alla vostra salute.
Ella s’accorse di non poter lottare. Allora dinanzi a Loris, bello ed implacabile, senti riavvampare la fiamma di quell’amore, che l’aveva