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Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/202

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— Credete, signor Loris, gli chiese, che potrei guarire?

Questa domanda lo colse sprovveduto; gli parve di sentirvi un appello, un grido, come quando Tatiana, dibattendosi sotto la stretta di Topine, lo chiamava per nome: Loris.... Loris!

Ma cangiando ancora fisonomia ella esclamò:

— Perchè infine, non potrei guarire? Anche l’inverno è una malattia, della quale la terra guarisce in primavera. Chi è, signor Loris, il primo medico di Pietroburgo, ma il primo davvero?

— Lo ignoro.

— Avete conosciuto a Parigi Charcot?

— No.

— Mi avevano consigliata di consultarlo, lo dicono un grand’uomo; però, se avesse amato, non potrebbe esserlo secondo voi, insistè con malizia.

— I grandi medici non sono quasi mai grandi scienziati; come Amerigo Vespucci, non descrivono che terre già scoperte.

Ella ebbe una moina di sdegno.

— Principe, mi accompagnerete a Parigi, se vorrò andarci?

— Lo volessi tu davvero!

— Partite dunque presto, principessa, disse Loris indovinando il segreto di quella mossa: il principe ha diritto alla vostra salute.

Ella s’accorse di non poter lottare. Allora dinanzi a Loris, bello ed implacabile, senti riavvampare la fiamma di quell’amore, che l’aveva